Un po' di trip report, un po' di storia dei trasporti, un po' di storia dell'aviazione: semplicemente una piacevole mattina trascorsa visitando Lucerna ed il museo dei trasporti svizzero.
Il viaggio da casa a Lucerna, via treno, e' assai tranquillo: la mia scelta e' una partenza mattiniera: alle 0815 precise un treno della linea S12 mi porta a Zurigo Centrale via Zurigo Stadelhofen (stazione ristrutturata negli anni '90, nell'insieme delle opere per il progetto S-Bahn zurighese, dall'architetto Santiago Calatrava).
Da Zurigo a Lucerna sono 40 minuti di treno interregionale, nella consueta composizione di vetture a due piani; il percorso con vista sul lago di Zurigo prima, poi sul lago di Lucerna (Vierwaldstättersee, lago dei quattro cantoni) con uno sfondo di montagne e sfumature di verde e' assai gradevole.
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Arrivato a Lucerna, complice la piacevole giornata ed il clima assai gradevole, decido di arrivare al museo dei trasporti a piedi, percorrendo la passeggiata lungolago.
Il valore turistico di Lucerna, del suo ponte coperto e dei suoi monumenti e' notevole; anche la navigazione sul lago comunque offre spunti eccezionali, grazie agli accorti restauri ed alla gestione di una flotta di battelli a vapore costruiti all'inizio del '900.
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Il Museo dei Trasporti svizzero, quando l'ho visitato (maggio 2016) aveva come punto di forza dell'esposizione l'imminente apertura del Tunnel di Base del Gottardo.
All'ingresso del museo, infatti, sono accolto da questa fresa di quasi nove metri di diametro (tre piani di casa), usata da Implenia per il traforo di una delle due canne del tunnel.
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La storia dei trasporti terrestri svizzeri e' prevalentemente ferroviaria, testimoniando uno sviluppo tecnico e tecnologico da parte di imprese come Oerlikon Maschinenfabrik, SLM Winterthur, Brown Boveri in risposta alle sfide di un territorio impervio, dove la necessita' di spostare merci e persone ha subito mostrato i limiti della trazione a vapore rispetto al motore elettrico.
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La Svizzera e' anche navigazione, sia fluviale che lacustre, sia come necessita' di trasporto sia come offerta turistica; e' svizzera, tramite gli studi di Hans von Schertel e la fondazione della Supramar AG, la realizzazione dell'aliscafo come mezzo di trasporto commerciale.
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Dopo terra ed acqua, la Svizzera ha argomenti da raccontare anche per quanto riguarda il trasporto aereo.
Il museo raccoglie modelli, esemplari unici e memorie dell'aviazione commerciale svizzera e della ricerca aeronautica (per una panoramica dell'aviazione militare elvetica, rimando a quest'altro mio intervento:
http://webcommunity.ilvolo.it/milit%C3%A4rflugplatz-d%C3%BCbendorf-t26661.html)
Uno di questi esemplari unici e' il N20.02 Arbalète, prototipo in scala ridotta per verificare le soluzioni aerodinamiche dell'EFW N.20 Aiguillon
http://webcommunity.ilvolo.it/efw-n-20-aiguillon-t27490.htmlDotato di quattro piccoli turbojet (due per semiala, uno sul dorso ed uno sul ventre), il velivolo esegui' voli di prova fino all'abbandono del progetto N20.
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L'aviazione commerciale svizzera e' soprattutto Swissair, presente tramite numerosi modelli di velivoli per il corto ed il lungo raggio delle epoche dell'elica e del getto...
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... ma anche esemplari perfettamente conservati come il DC-3 HB-IRN ...
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...o questo quadrireattore, un poco noto e molto sfortunato concorrente di Boeing 707 e DC-8, che Swissair ebbe in flotta dal 1962 al 1975 in otto esemplari.
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L'esemplare conservato a Lucerna, HB-ICC, dedicato al cantone San Gallo di cui si vede l'araldica sul lato sinistro del muso, e' uno dei cinque Convair 990 "Coronado" superstiti.
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